Il signor Luigi Di Maio ci dice che a breve si darà inizio al reddito di cittadinanza, ma non per dare soldi a chi sta sul divano, ma per favorire la ripresa delle aziende. Chi rimane sul divano, esce dal giro (questo è il senso del suo dire e del signor Fabio Massimo Castaldo, suo sodale di partito, scalda banchi a Bruxelles)
Ogni volta che apre la bocca non riesce a nascondere la verità: sarebbero poche centinaia di euro in cambio della assoluta immediata disponibilità a chiamate per qualsiasi lavoro, pena, appunto, essere messi fuori dal giro. Un bel regalo ai padroni ! Paragonabile quindi a quando succede in Germania con i mini jobs.
Il signor Di Maio si spertica a dirci che se ne fotte delle agenzie di rating internazionali e che non accoltellerà gli italiani alla schiena. Ci da la sua parola.
Prima che il gallo canti, costretto dalle agenzie e anche dal socio signor Matteo Salvini che difende gli investimenti in bot dei bottegai che lo hanno eletto, ossequierà le agenzie e tirerà la coltellata.
Intanto il gallo ha cantato con l’articolo 18, la legge Fornero e sta facendo i gargarismi per cantare per gli operai dell’Ilva. Non canta per i Benetton, e sul ponte sole ciance.
Chi ha votato per questo governo illudendosi di cose nuove, che ne pensa del pollaio che gli hanno messo in piedi?
Studente di economia
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