Il M5S ha fatto la campagna elettorale con la parola d’ordine di chiusura dell’ILVA per salvaguardare la salute dei cittadini di Taranto.
Quel buffone di Di Maio ha fatto una prima convocazione di 62 organizzazioni per discutere del futuro dell’ILVA.
Non si è discusso e Di Maio aveva dimenticato di convocare gli operai dell’ILVA.
In un precedente post ho affermato che noi operai dell’ILVA abbiamo prodotto profitti a sufficienza perchè i padroni ci paghino senza farci lavorarare per cento anni.
Alcuni giorni addietro Di Maio il capo del M5S faceva banelare la possibilità che lui avrebbe annullato l’acquisto di AM Investco dell’Ilva e che in ogni caso non avrebbe accettato il licenziamento di nessun operaio.
Era una frottola per prenderci in giro.
Per l’Ilva “verrà formulata una proposta di assunzione a tempo indeterminato a 10.300 lavoratori”. Così si legge nella bozza di verbale di accordo sul tavolo al Mise, dove il 5 Settembre è in corso la trattativa tra padrone-governo-sindacati, in cui si specifica che le assunzioni saranno ripartite in 10.100 entro il 31 dicembre 2018 e 200 entro il 31 dicembre 2021.
Impegno di Am InvestCo a formulare “una proposta di assunzione” ai lavoratori Ilva in esubero rimasti “non prima del 23 agosto 2023” , che non abbiano già “beneficiato di altre misure o opportunità”, come l’incentivo all’esodo, e non abbiano “già ricevuto una proposta di assunzione presso un’affiliata”, è un altro passaggio della bozza di accordo sul tavolo al Mise
Questa è la stessa proposta che Am InvesCo faceva già ai tempi del governo Pd.
La cosa ridicola è che gli oltre 3000 operai in esubero forse saranno assunti da Am InvestCo nel 2023
Nel frattempo vivranno facendo la fame
Ci ricattano e con di Maio ci prendono anche per il culo
Per l’Ilva – ha detto in mattinata il ministro Luigi Di Maio a Radio Radicale – “queste sono ore delicatissime”. Di Maio ha parlato di “un tavolo che può dare buono risultati. Io credo che ci siano i presupposti”.
Di Maio ha ribadito che la gara presenta profili di illegittimità ma che può essere annullata solo se viene a mancare l’interesse pubblico, “una supercazzola”: così “se il tavolo raggiunge risultati su ambiente e lavoro, la gara non può essere revocata per legge”. Sul futuro del siderurgico è intervenuto da Bologna anche il leader degli industriali, Vincenzo Boccia, auspicando “che nel pomeriggio si trovi una soluzione alla questione Ilva: sarebbe un bellissimo segnale”.
Ricattati dai padroni e dal governo, con dei sindacati al loro servizio,non siamo ancora in grado di ribellarci
In ogni caso padroni, governo e sindacati devono sapere che quando ci ribelleremo non avremo nessuna pietà
Un operaio dell’ILVA
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Operai dell’ Ilva, operaio dell’ Ilva: U tempu di chiacchiere finiu. Sacrifici, sacrifici ancora sacrifici, i sacrifici fatti nel passato, i finanziamenti pubblici ai padroni, soldi nostri, non hanno salvato un solo posto di lavoro, con la complicità dei partiti di Dx e di Sx e quella dei sindacati asserviti sono serviti soltanto ad incrementare i profitti dei padroni, questo sotto la dittatura economica borghese è normale, è normale morire ed essere mutilati sul lavoro, prima di tutto e tutti viene il profitto. Cono la crisi del sistema capitalista a questi drammi che viviamo sulla nostra pelle tutti i giorni bisogna aggiungere anche: licenziamenti, salari da fame, minacce, ricatti e ritmi insostenibili che in pochi anni logorano il nostro fisico. A Taranto quello che subiamo nei lager chiamate fabbriche lo viviamo anche sul territorio con un inquinamento che provoca morti in tutte le fasce di eta’ e bambini nati deformi. I padroni, politicanti vecchi e nuovi, sindacati e sindacatini asserviti si sono messi d’accordo all’Ilva, e a Taranto tutto deve procedere come prima, i morti, i mutilati in fabbrica, i morti sul territorio sono un sacrificio che gli operai, i cittadini devono pagare, al Dio profitto, in alternativa ci sono licenziamenti e miseria assicurata. Operai, non possiamo accettare questo ricatto, quello che viviamo in fabbrica e sul territorio è una realtà inaccettabile, rifiutiamo questo accordo, organizziamoci in modo indipendente: 10.000, 15,000 operai organizzati sono una forza che fanno paura a tutti, aggiungiamo gli operai di altre realtà che non faranno mancare la loro solidarietà, i cittadini di Taranto. Mettiamo le basi per il PARTITO OPERAIO. LO SCONTRO CON I NOSTRI SFRUTTATORI E’ INEVITABILE, LA CRISI E I PADRONI NON HANNO MOSTRATO ANCORA IL LORO VOLTO BRUTALE COME NELLE CRISI STORICHE DEL PASSATO: UNA GUERRA FRATRICIDA FRA SFRUTTATI.