I votanti sono stati 6.866, favorevoli 6.452, contrari 392, astenuti 12. Bassa l’affluenza rispetto agli aventi diritto che sono 10.820. Di questi, secondo l’accordo, saranno assunti subito 8.200, mentre gli altri resteranno in Amministrazione Straordinaria o accetteranno gli incentivi all’uscita. Le schede bianche sono state 12. Le nulle 10. La percentuale dei votanti è stata del 63%, con una percentuale di astensione del 37%.
Gli operai che si sono astenuti sono molti. Del resto i giochi governo-padroni-sindacati erano fatti. L’accordo firmato e non c’era niente da decidere. Il ricatto dei politici e dei sindacati forte.
I sindacati speravano che anche all’ILVA di Taranto il 90% si dichiarasse favorevole all’accordo, ma così non è stato. Come al solito i sindacati fanno la media ed esultano: «Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto, anche i lavoratori approvano l’intesa»…… «Dopo 6 anni dal sequestro dell’area a caldo, 12 decreti salva Ilva e decine di scioperi, con l’approvazione dell’accordo da parte dei lavoratori, si chiude una delle vertenze più complesse del nostro Paese. L’intesa raggiunta complessivamente porta in dote 4,2 miliardi di investimenti per il rilancio del siderurgico, 1,25 miliardi industriali, 1,15 miliardi ambientali a cui si sommano 1,2 miliardi sequestrati ai Riva per le bonifiche e l’ambiente. Al solito qualli che sono benefici dei padroni vengono presentati come conquiste degli operai. Per i sindacati ora gli perai dell’ILVA possono continuare a produrre profitti per i nuovi padroni con la morte sulle spalle.Ora UILM-FIM-FIOM-USB daranno una mano ai nuovi padroni a liberarsi degli esuberi
All’ILVA per gli operai è cambiato solo il padrone.
Un operaio dell’ILVA
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