1) ieri il Ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, ha smerdato Salvini, con tutto il suo repertorio razzista, xenofobo e nazionalista, ricordandogli che: “in Lussemburgo avevamo migliaia di italiani venuti da noi: erano migranti che sono venuti a lavorare qui, affinché poteste avere i soldi per i vostri figli”.
2) Il giorno prima Conte, primo Ministro del governo Lega 5S, dichiarava ufficialmente: “che l’Italia non è più disponibile ad accogliere indiscriminatamente i migranti”.
3) Il governo Conte degli “innovatori” gialloverdi, si dimostra in aggravante continuità con i governi precedenti. Va in questo senso la promessa di “cambiamento”, fatta in campagna elettorale da Lega e 5S. Se qualche operaio si era illuso dalla propaganda gialloverde si deve ricredere.
4) Di Maio continua a rinviare il reddito di cittadinanza, se ne sente parlare sempre di più come di un elemosina. Come mai?
5) Salvini non vuole più abolire la legge Fornero, ma solo “ammorbidirla”. Come mai?
6) Di Maio dopo le solenni dichiarazioni sul lavoro in schiavitù dei braccianti, e sul caporalato, ha inviato gli ispettori del lavoro nei campi? Non ha niente da dire al riguardo? Come mai?
7) Salvini per finanziare l’aumento delle pensioni minime e non meglio specificati “lavoratori deboli”, vorrebbe una tassa di solidarietà su tutte le pensioni, per non scalfire i profitti dei padroni.
8) Di Maio ripeteva di abolire lo sfruttamento del Jobs Act, ma poi col “decreto dignità”, non ha abolito un bel niente, bensì regala altri soldi ai padroni, esonerando del 50% dei contributi previdenziali per 3 anni, le aziende che assumono a tempo indeterminato, lavoratori fino a 35 anni, come aveva fatto Renzi.
9) Salvini ha fretta di tagliare il fisco per i padroni, vuole inoltre gratificarli con una nuova versione di condono fiscale.
10) Alla prima riunione del Consiglio dei Ministri in preparazione della manovra di bilancio, Salvini e Di Maio, che più volte hanno strombazzato di sforare il vincolo del 3% imposto dall’Europa nel rapporto deficit/pil, hanno fatto marcia indietro, dichiarando di voler rispettare “tutti i vincoli con l’Europa”. La virata ha sicuramente spiazzato gli elettori gialloverdi, ma sarà stata ben accolta dall’alta fascia di padroni e della finanza, che si sentono poco rappresentati nel governo Conte, e sono più cauti se non refrattari alla trasgressione dei vincoli europei. Guardano circospetti al programma di governo, ai partiti che ne fanno parte. Ricordiamo che su queste perplessità e diffidenza, abortì sul nascere il 1° governo Lega 5S, il cui primo ministro designato era Cottarelli.
11) Una serie di smentite solenni quelle di Salvini e Di Maio, delle aspettative di quanti avevano votato Lega e 5S. proprio sulle loro promesse elettorali, svincolate da Bruxelles, all’apparenza molto diverse dagli altri partiti, ma soprattutto (e adesso c’è pure la conferma) cariche di demagogia acchiappavoti.
12) Prendiamo l’Ilva. L’accordo di governo tra Lega e 5S, stabiliva la chiusura della fabbrica, il risanamento dell’area e di tutta la città di Taranto. Si sono rimangiato tutto. Non solo l’Ilva non chiude, ma proseguirà con un accordo sostanzialmente simile a quello firmato da Calenda, tanto che Calenda stesso si è congratulato con Di Maio, quando questi ha sottoscritto con Acelor Mittal il nuovo accordo.
13) Salvini intimando agli immigrati “la pacchia è finita”, ne dichiarò l’espulsione immediata di 500 mila. Ora Salvini finge di scoprire che non è possibile! Dice che ci vorrebbero 80 anni, senza contare la spesa insostenibile di 3 miliardi di euro che comporterebbe, Salvini ha infine dichiarato, che non ci saranno espulsioni, ma solo “rimpatri volontari”. In realtà Salvini non ha mai smesso la campagna contro gli immigrati. Le decine di aggressioni molte delle quali con armi ad aria compressa contro i migranti, sono state verosimilmente ispirate dalle dichiarazioni del Ministro degli Interni razzista.
14) Il governo Conte scopre le carte e sono in favore di padroni e bottegai. Misure come il condono fiscale, che sotto varie forme e nomi, in Italia è stato attuato dai vari governi, fin dal lontano 1973! Anche Salvini ha trovato un nuovo nome per il condono fiscale, l’ha ribattezzato: “ Pace sociale”. Pace per i padroni che, intascati i profitti hanno evaso le tasse alla grande, tenendosi in tasca pure quelle. Con la “pace sociale, pagando una cifra simbolica, potranno legalizzare i loro bottini, accumulati in anni di evasioni fiscali. Tutto giustificato come tiene a precisare Salvini: “per diminuire la burocrazia e chiudere le liti tra Equitalia e aziende”.
15) Al banco di prova dopo 3 mesi e mezzo, il governo Conte conferma da una parte la demagogia propagandistica di Lega e 5S, recepita essenzialmente da una piccola borghesia più istintiva e credulona; dall’altra punta a realizzare le misure come decreto dignità, condono fiscale ribattezzato “pace sociale”, taglio delle tasse sui profitti reinvestiti e altre agevolazioni. Promesse recepite da quella fascia di piccola e media borghesia, che ha votato gialloverde delegandoli di farsi carico concretamente della difesa e della crescita dei loro profitti e interessi materiali.
L’attuazione di queste misure porterebbe ossigeno e profitti anche alla grande borghesia, al capitale finanziario, fin dall’inizio preoccupati sul come il governo Conte avrebbe tenuto conto delle loro esigenze.
Saluti Oxervator
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