Si muore a livelli di record, sul lavoro, in Veneto. Primi in Italia, tra i primi al mondo.
Muoiono operai come soldati in guerra, sulle trincee del lavoro. Operai che cadono da impalcature senza protezioni o schiacciati da presse prive di sicurezza, che sputano le loro vite assieme al muco e al catarro dei tumori che li uccidono, i tumori dell’amianto, del cvm, del cromo esavalente…. Morti bianche????
Sui giornali (quando vengono ricordati) i loro nomi durano un giorno, sulla televisione anche me- no. Muoiono dimenticati in fretta. Talvolta, ma è necessario che siano più di tre o quattro, causano dure prese di posizione: le sinistre si ricordano della
dura realtà del lavoro, i presidenti esclamano indignati “è inconcepibile”, “è inaccettabile”, “è inammissibile”, le destre tacciono. I fatti rimango- no cronaca e spariscono prima ancora di diventare racconto, storia, vissuto. Cresce l’impassibilità.
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