Carige, salvare i banchieri

Dietro i risparmiatori stanno le banche, con la scusa di salvare le banche, salvano i banchieri, così è stato con Renzi, così è oggi con Salvini e Di Maio, così sarà finché al governo ci saranno loro. Caro Operai Contro, e venne l’ora dei gialloverdi al governo per salvare i banchieri. Anche Salvini e Di Maio come il Pd, usano come scusa la salvaguardia dei piccoli risparmiatori. Anche ai gialloverdi come ieri ai governi del Pd, verrebbe da ribadire, se proprio volete salvare i piccoli risparmiatori, risarciteli direttamente, costerà una cifra irrisoria di quanto serve a salvare banchieri, banche, […]
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Dietro i risparmiatori stanno le banche, con la scusa di salvare le banche, salvano i banchieri, così è stato con Renzi, così è oggi con Salvini e Di Maio, così sarà finché al governo ci saranno loro.

Caro Operai Contro, e venne l’ora dei gialloverdi al governo per salvare i banchieri. Anche Salvini e Di Maio come il Pd, usano come scusa la salvaguardia dei piccoli risparmiatori.

Anche ai gialloverdi come ieri ai governi del Pd, verrebbe da ribadire, se proprio volete salvare i piccoli risparmiatori, risarciteli direttamente, costerà una cifra irrisoria di quanto serve a salvare banchieri, banche, loro azionisti e grandi obbligazionisti.

Il governo Renzi nel 2015, poi il governo Gentiloni nel 2017 hanno finanziato con 31 miliardi di soldi pubblici, il salvataggio di ben 7 istituti di credito: Popolare di Vicenza, Banca Marche, Veneto Banca, Casse di risparmio di Ferrara e di Chieti, Banca Etruria e Monte dei Paschi.

A parte Monte dei Paschi di cui il Tesoro detiene il 70% del capitale, le altre 6 banche “ripulite” e salvate con denaro pubblico dal Pd al governo, sono state poi cedute ad altre banche al prezzo simbolico di 1 euro (un euro). Mentre i risparmiatori hanno perso tutto. Le banche che hanno “comprato” quelle salvate, hanno preso a loro volta denaro pubblico, esempio: Intesa San Paolo per aver comprato al costo di 1 euro (un euro) l’una, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ha incassato 5 miliardi di euro dal governo Gentiloni.

Salvini aveva promesso nel programma di governo, il risarcimento dei piccoli risparmiatori incappati in questi fallimenti, una lunga lista che invece si allunga con i truffati da Carige.

Il governo Conte ha stanziato 4 miliardi di euro con il decreto salva-Carige, varato in 8 minuti in piena notte dal Consiglio dei Ministri, 3 giorni dopo la decisione della Bce, di commissariare Carige. 4 miliardi che servono solo a prendere 2 mesi di tempo per trovare la soluzione per Carige, con le scappatoie per aggirare i vincoli Ue, che formalmente vietano il salvataggio delle banche con denaro pubblico.

Scappatoie che diventano sempre più difficili, anche perché di fatto, costituiscono precedenti per altre banche che ondeggiano sul baratro, oltre le 12 commissariate da Bankitalia, di cui 3 sono fra le 7 salvate viste sopra.

Il Pd è saltato come una molla sui 5 Stelle chiedendo loro di scusarsi, per aver a suo tempo denigrato la scelta di salvare le banche, mentre ora sono proprio 5 Stelle che insieme alla Lega vogliono salvare Banca Carige.

Anche la Madonna dei Boschi (con tutto il rispetto per le donne), già ministro dei lunghi capelli nel governo Renzi, nonché figlia di un vicedirettore di una banca salvata dal Pd, ha fatto sentire il suo sdegno, pretendendo le scuse dei 5 Stelle.

Stavolta si tratta di un “salvataggio” diverso, dicono Di Maio e Salvini, non ci sarà nessun aiuto alle banche, ma solo piena tutela dei risparmiatori, assicurano che il piccolo obbligazionista di Carige, sarebbe al sicuro.

Nel segno della continuità anche il governo dei padroni Conte, si prepara a regalare altri miliardi ai banchieri, rimpinguare il capitale delle banche, capitale a disposizione dei padroni a buon prezzo. Sarà così finché non verrà rimosso questo sistema sociale, cambiando musica e maestro.

Negli ultimi 3 anni il Pd al governo, ha regalato 31 miliardi di euro ai banchieri, dopo che questi avevano svuotato le banche facendole fallire, pappandosi come loro spettanze una parte del capitale e regalando il resto ai padroni, sotto forma di prestiti agevolati.

La crisi e le sue apnee finanziarie, ha poi negato un adeguato rientro di capitale, per la continuità della vita stessa delle banche, salvate dal fallimento con denaro pubblico.

Per Carige, Salvini e Di Maio rassicurano che: “non ci sarà nessun regalo alle banche”. Si smentiscono da soli affermando subito dopo: “se sarà necessario Carige sarà nazionalizzata”. I banchieri ridono e si fregano le mani, mentre i 55 mila piccoli soci azionisti di Carige sono già spacciati. Al funerale delle loro azioni, ci ha pensato direttamente il mercato, che ne ha azzerato il titolo dai 5 euro del 2014, a 0,0015 euro di qualche giorno fa, prima del commissariamento imposto dalla Bce. Restano i piccoli risparmiatori, ovvero correntisti e piccoli obbligazionisti. Salvini e Di Maio ripetono che i loro risparmi saranno salvati. Qualcuno lo diceva anche per le altre banche fallite, ma non fu così.

Saluti Oxervator

 

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