Salvini usa i profughi per prendere voti, ha fatto propaganda per le europee sulla pelle di 49 naufraghi lasciati in mare per più di tre settimane. E’ uno speculatore, e quando verrà scoperto finirà male. Prima di ogni cosa dobbiamo rilevare che l’umanitarismo è morto e con lui tutti i predicatori di bontà, di solidarietà sociale. Gli appelli di Francesco papa, sono rimasti, per giorni lettera morta. La famosa civiltà occidentale e per giunta cristiana, ha lasciato per quasi tre settimane 49 naufraghi, provenienti dall’Africa, su due piccole navi ONG, senza un porto dove attraccare. Due navi ferme al centro del Mediterraneo, dove con qualche ora di navigazione potevano approdare in un porto sicuro. In balia delle onde, al freddo, con poco cibo ed acqua mentre negli uffici caldi, negli studi televisivi, nei bar, si dibatteva su quale nazione europea dovesse riceverli, chi doveva dare loro una meta sicura. E più si confrontavano e più i naufraghi ballavano sulle onde e più i capi di Stato europei misuravano la loro reciproca forza e più i disperati in mare si fasciavano i piedi con la plastica per non morire dal freddo.
Al capo della chiesa cattolica che faceva appello affinché si aprissero i porti rispondeva un certo Salvini: in Italia non c’è posto per quella gente, se la prendano altri. L’autorità millenaria della chiesa di Roma veniva sbeffeggiata da un ciarlatano. Eminenti uomini di buona volontà assistevano impotenti, come sempre. Da Malta, un altro piccolo ministro di una piccola isola, rispondeva: ne abbiamo già raccolti duecento a dicembre, ora tocca all’Europa. La tratta degli schiavi continua, una volta, gli africani, li andavano a prendere in loco per farli lavorare nelle piantagioni, ora li respingono perché ne hanno poco bisogno, ma sempre come schiavi vengono trattati. Infine li hanno fatti sbarcare a Malta e se li sono divisi per otto paesi.
A noi tocca dire qualcosa su Salvini, il principale attore di questa tragedia, noi attacchiamo questo personaggio perché il nostro principio è fare sempre i conti con i “nostri” governi, i “nostri” ministri, i nostri padroni. E’ troppo scontato per chi sta al governo distribuire le proprie responsabilità a tutti, così da scaricare le proprie, da Malta, alla Francia, alla commissione europea. Ogni oppresso e sfruttato se la veda con i propri padroni e i loro rappresentanti politici, così dimostra di essere veramente internazionalista. Noi, in Italia, abbiamo il ministro dell’interno che si maschera da poliziotto, che recita da duro, fra i più duri in Europa, con i poveri e i disperati.
A ben osservare è semplicemente uno speculatore, un vero trafficante di essere umani. Il suo obiettivo, e chi non lo capisce, non lo vuol capire, è usare i naufraghi per conquistare voti, le elezioni europee sono fra quattro mesi e il tempo stringe. Trafficare emigranti per prendere voti, perché i voti portano potere e poltrone, portano privilegi. I voti che vuol rastrellare sono quelli di chi vede nell’immigrato il diretto concorrente di strada, un sottoproletariato che si arrangia con piccole “attività illegali”, sono i voti di una parte dei poveri delle periferie spinti a credere che gli stranieri mettano in forse la miserabile esistenza a cui li costringe la società dei ricchi. Più i voti dei soliti artigiani e piccoli padroni per i quali quanto più è forte la pressione razzista sugli operai immigrati, più possono ricattare e pagar poco quelli che hanno al loro servizio.
In realtà questi strati sociali, che Salvini corteggia ed usa, sono una minoranza. Ci sono altri che vivono in povertà, operai e lavoratori, che sentono altri richiami, fra cui quello principale della solidarietà concreta fra chi sta in basso, fra chi è sfruttato, fra chi mette a rischio la pelle per un pezzo di pane. Negli stessi giorni in cui Salvini giurava che in Italia non avrebbe più messo piede nessun immigrato, in Calabria, vicino a Crotone, 50 naufraghi venivano tratti in salvo ed accolti a braccia aperte direttamente da “comuni cittadini” disubbidienti alle sfuriate dello stesso Salvini, disubbidienti alle dichiarazioni di sostegno, di Conte e Di Maio, sulla linea dura dell’emigrazione.
E’ vero che per le tre settimane in cui i naufraghi non hanno potuto attraccare in nessun porto non si sono viste vere e proprie manifestazioni di protesta, su nessun molo si è protestato contro Salvini e soci, fra un po’ di anni ci chiederemo, vergognandoci, come è stato possibile. Ma la situazione è matura ed è tempo di mettere fine ad una fase in cui, per anni, ci hanno imbesuito con la loro propaganda perbenista e pacifista mentre il razzismo si faceva strada. Dalla Francia all’Ungheria, sono in movimento gli schiavi moderni, la piazza può dettare legge e tocca alla piazza mettere fine al trafficante di esseri umani che si chiama Salvini. Non è né buono, né cattivo, è solo uno speculatore e specula sugli emigranti per i suoi interessi. Prima o poi sarà scoperto e finirà male.
E.A.
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