Pensano
di averci piegato, di mandarci a lavorare senza aver risolto nulla
del contagio, di farci rischiare la pelle, ma si sbagliano. Ora
si apre una guerriglia per la salute reparto per reparto, corriera
per corriera, officina per officina. Tocca a noi operai decidere se
ci sono le tanto decantate condizioni di sicurezza di cui padroni
governo e sindacato si riempiono la bocca. Era meglio tenere ferme le
fabbriche ma hanno voluto forzare la mano ed allora li aspettiamo al
varco.
I trasporti non reggeranno. Ci hanno
fatto viaggiare per anni ammassati come pecore, ora dicono di
viaggiare distanziati. Li prendiamo in parola, se non c’è sui
mezzi che ci portano a lavorare il distanziamento sociale torniamo a
casa e la giornata deve essere pagata. Ora ci chiedono addirittura di
usare i mezzi propri e le spese aggiuntive di trasporto chi le tira
fuori?
Di mascherine e mezzi individuali di protezione non
ne hanno a sufficienza. Hanno intenzione di risparmiare anche su
questi. Noi vogliamo non solo quelle necessarie per lavorare, e
devono essere sostituite minimo due volte al giorno, ma vogliamo
anche quelle necessarie al viaggio di andata e ritorno. Gli occhiali
e i guanti tutti i giorni e non certo una volta alla settimana.
Sanificare alla fine di ogni turno di lavoro. Ci vogliono al lavoro
ed allora risparmiare sui mezzi di protezione individuale è un
attentato alla nostra salute in presenza di coronavirus.
Orari
di mensa, di ingresso e di uscita devono essere organizzati in modo
di non rischiare il concentramento in luoghi chiusi, ma sia chiaro
l’orario di lavoro e di permanenza in fabbrica non si tocca, anzi
l’occasione è buona, se viene prima la salute, di ridurlo a parità
di salario. Noi rischiamo la pelle se anche il padrone ci rimette un
po’ di profitto, non c’è niente di male.
Hanno
giurato che garantiranno il distanziamento produttivo ed allora
vogliamo una ridefinizione delle postazioni, ritmi più lenti per non
accavallarci. Ma così si rallenta la produzione grideranno in coro
i bravi industriali. Non ci tocca.
La cosa che come operai
non ci avrebbe esposto al rischio di morire soffocati dal coronavirus
era quello di stare a casa il tempo necessario per vedere scendere
veramente i contagi e azzerare il numero di morti ma la santa
alleanza di padroni sindacati compromessi e governo ci ha costretto
di tornare al lavoro, nessuno pero ci può impedire di chiedere
misure adeguate per proteggerci.
Alla fine abbiamo sempre
un’arma per difenderci dalla fase 2: lo sciopero.
DECIDIAMO
NOI: NIENTE SICUREZZA, NIENTE LAVORO
Partito Operaio
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