Il piano industriale Stellantis va avanti, vengono colpiti ora gli operai della logistica, diminuiscono quelli chiamati al lavoro, aumentano gli esuberi. Le parrocchiette sindacali sono impegnate a farsi vedere con feste e riunioni inconcludenti. E per lo sciopero generale del 16 nemmeno un volantino.
Stellantis a Melfi va avanti con il suo piano industriale, licenziamenti incentivati, meno operai, più fatica durante i giorni di lavoro per gli operai che restano. Nelle vaste aree rimaste vuote dopo l’eliminazione di una linea si iniziano a vedere decine di cassoni che fungono da recipienti dove poter depositare i particolari da montare sulle auto. Gli operai della logistica dipendenti della Sgl, che prima portavano le batterie e i pantofoloni delle auto insieme ai cavi anteriori e posteriori, nella prima decade del mese, al ritorno dopo un fine settimana, hanno trovato già i pantofoloni e le batterie nello stabilimento centrale, nei fatti delle lavorazioni in meno. La Uilm e la Fismic, con i suoi due elementi di punta Lomio e Capocasale, dopo che gli operai hanno sollevato questa questione, per far vedere agli operai che loro sono sensibili agli interessi operai, hanno chiesto con una nota del 12 dicembre 2022 un incontro urgentissimo in Confindustria per il 13 dicembre 2022. Dopo quell’incontro, l’unica cosa che gli operai hanno saputo è che è andato bene, però non si sa per chi. Non certamente per gli operai della logistica, considerato che dopo alcuni giorni dall’incontro, agli stessi operai è stato tolto anche il trasporto dei riscaldatori, dei condizionatori, del kit trim (cinture di sicurezza, maniglie, aletta parasole auto). Adesso i pochi operai chiamati al lavoro portano meno pezzi nello stabilimento centrale ma più cassoni, mentre altri operai restano a casa. La Cgil e la Fiom fanno acqua. Il segretario regionale Summa, tanto bravo ad organizzare le feste della Cgil, se la prende con il Presidente della Regione Bardi. Vogliono farci credere che il problema della perdita di posti di lavoro si risolve non lottando contro Stellantis, ma mungendo come una mucca la regione per foraggiare con altri soldi i padroni. La segretaria della Fiom Calamita dice sempre le stesse cose agli operai, sembra aver imparato la poesia a memoria, intanto non è stato in grado nemmeno di portare un volantino in tutta l’area industriale e nelle fabbriche dell’indotto in occasione dello sciopero del 16 dicembre scorso. Lo sciopero è stato un fiasco, così vuoto che hanno brindato tutti i padroni delle fabbriche dell’indotto e dello stabilimento centrale. Si vedono solo iniziative propagandistiche per mettere al centro gli interessi delle singole parrocchie. Anche la Fim-Cisl non è da meno, mentre gli operai sgobbano, il 19 dicembre 2022 ha riunito l’autoreferenziale Consiglio generale a Matera, chiede la produzione di una quinta vettura a Melfi mentre Stellantis si appresta a togliere anche qualcuna di quelle che si producono. Neanche tutte le ore di assemblea di cui gli operai hanno diritto si sono fatte in tutte le fabbriche dell’area industriale di Melfi. Forse in alcune fabbriche si faranno negli ultimi giorni dell’anno per mangiare il panettone, mentre i padroni festeggiano in qualche sito sciistico i profitti fatti grazie allo sfruttamento degli operai e ai sindacalisti asserviti inconcludenti.
Crocco, operaio di Melfi
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