Quando non ci saranno più lacrime per piangere forse non si permetterà ad uno come Piantedosi di dare lezioni ai migranti morti in mare e si impedirà ai governi dei ricchi di respingere coloro che loro stessi hanno messo alla fame.
Mentre peggiora sempre di più la condizione degli operai dei paesi sviluppati, il sistema economico dei padroni distrugge sistematicamente le economie dei paesi più poveri. Li rapina delle materie prime, sfrutta le popolazioni con il lavoro sottopagato e con la forza concorrenziale del suo sistema produttivo, li strangola col peso del debito, mascherato da “aiuti umanitari”, non lascia nessuna possibilità di sviluppo alle economie locali se non nelle condizioni che servono ai capitalisti più grandi. Quando non arriva allo scopo con i mezzi “pacifici” della sua forza economica, utilizza il terrore delle armi.
La fame, la miseria, le guerre che attanagliano le popolazioni delle nazioni sfruttate e sottomesse dall’imperialismo mondiale hanno questa origine.
I disperati che fuggono da quelle realtà rischiando la vita, sono il prodotto del sistema economico giunto al grado di sviluppo del capitalismo imperialista.
Come rispondono le nazioni capitalistiche più ricche alle migliaia di uomini che cercano di sopravvivere scappando? Chiudendo loro le frontiere.
Tutti i principi che ci vengono propinati dalla mattina alla sera e che sono la base ideologica della cosiddetta opulente società occidentale, per gli “altri”, quelli fuori da questo cerchio magico, non valgono.
Ci dicono che la moderna società dei padroni è una società “aperta” e “libera”, dove l’individuo si può realizzare pienamente “se ne ha le capacità (i soldi)”. E’ una società che difende i “Diritti” con la lettera maiuscola, anche con le armi quando vengono minacciati in altri paesi.
Solo vuote parole senza significato anche per la maggior parte della popolazione occidentale.
I migranti non sono liberi di venire nel ricco “occidente”. Non hanno diritto a nessun Diritto. Per loro la nostra società è “chiusa”, e loro devono rimanerne fuori.
Ogni stato europeo, in questo lato del mondo, ha messo in opera misure contro i migranti, ogni governo dei ricchi ha tentato di contenere se non respingere le ondate di poveri che arrivavano dai paesi distrutti dalla nuova colonizzazione imperialista, salvo far entrare quelli necessari all’esercito industriale di riserva di ogni paese. I governi in Italia non sono stati da meno, anzi dato che per collocazione territoriale siamo i primi a riceverli via mare, abbiamo fatto peggio di tutti. I governi da venti anni usano la morte in mare come deterrente per frenare l’emigrazione disperata mettendo dei limiti sempre più rigidi all’azione di salvataggio nelle acque del Mediterraneo.
I rappresentanti politici dei padroni su queste cose hanno tutti lo stesso obiettivo, senza distinguo.
Con l’ultimo governo il meccanismo si è perfezionato. Quello che non potevano permettersi apertamente i governi di “sinistra”, cioè eliminare anche le possibilità di soccorso per i migranti, limitando l’attività delle navi di volontari impegnate per cercare di salvarne qualcuno, per un governo che è il rappresentante più conseguente dei ceti medi reazionari e razzisti, è compito facile.
Prima hanno dichiarato la loro crociata contro gli “sbarchi” illegali. Poi sono passati alle vie di fatto eliminando la possibilità alle organizzazioni umanitarie di intervenire per i soccorsi in mare. Obbligandoli a fare un salvataggio alla volta e dirottando gli approdi nei porti più distanti possibili.
La strage di Crotone era attesa come logica conseguenza di queste azioni e finalmente è arrivata. All’avvistamento della barca in difficoltà ore prima del naufragio non ha fatto seguito nessuna misura di soccorso. La tragedia deve valere come monito per gli altri. Per chi si avventura verso le nostre coste “illegalmente” è questa la fine che lo attende.
Insieme ai pianti ipocriti dei nostri governanti sui bambini morti in mare, c’è sempre il concetto che se la sono cercata loro. Lo ha detto senza pudore Piantedosi.
Il secondo obiettivo dell’attuale governo è quello di regolarizzare il flusso migratorio attraverso permessi legali ma riducendolo di numero: un certo numero di immigrati ai padroni serve. Sono più ricattabili, sono peggio pagati, rappresentano un valido elemento per creare concorrenza tra gli operai e dividerli.
I flussi migratori devono semplicemente essere regolamentati in base alle esigenze di braccia da sfruttare.
Le stragi in mare non sono “tragedie da evitare”, ma servono allo scopo.
F. R.
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