Il governo, mentre si oppone al salario minimo con la scusa che basterebbero i contratti siglati con i sindacati, usa la forza per spezzare la lotta degli operai della logistica che si rifiutano di essere inquadrati, a condizioni peggiori, in un contratto di un’altra categoria
Caro Operai Contro, meno di una settimana fa, all’alba del 14 luglio, la polizia, intervenuta con 7 camionette, ha sgomberato a suon di calci e rimozione forzata, il presidio degli operai di Mondo Convenienza di Settimo Torinese.
Un presidio che arrivato al 3° giorno di sciopero, aveva bloccato 50 furgoni destinati alle consegne.
Durante gli scontri gli scioperanti non sono riusciti a impedire che una parte dei furgoni partissero, dietro le intimidazioni dei caporali delle false cooperative. Ma gli operai hanno subito ricomposto il presidio: “Fino a quando l’azienda non accetterà quello che vogliamo, noi continueremo ad oltranza”, è stato il loro commento ed hanno tenuto a precisare: “La violenza nello sgombero è per insegnare a lavoratori che devono lavorare col capo chino subendo lo sfruttamento imposto”.
Sono gli stessi operai con il sindacato Si Cobas a denunciare in internet, con tanto di foto e filmati, il violento smantellamento del presidio. Mentre l’attacco premeditato passava sotto silenzio nei telegiornali. Come hanno silenziato la notizia degli stessi metodi violenti, contro gli operai in sciopero l’11 luglio, quando in centinaia hanno bloccato il magazzino Mondo Convenienza a Prato. Smantellato dalla polizia anche il presidio del 30 maggio a Firenze Campi Bisenzio.
Con l’omertà di buona parte dei mezzi d’informazione, hanno messo in sordina lo stato di agitazione e la tenace mobilitazione che gli operai di Mondo Convenienza, stanno conducendo da oltre un mese e mezzo negli oltre 40 magazzini in Italia.
La lotta, condotta da facchini, montatori, autisti, smistatori, vincendo le paure i ricatti e le violenze di picchiatori e caporali delle finte cooperative (non è un caso che Mondo Convenienza sia indagata per caporalato dai tribunali di Bologna e Torino), è partita il 30 maggio con uno sciopero permanente nel magazzino di Firenze a Campi Bisenzio. Anche questo come detto, smantellato il 2° giorno dall’intervento della polizia per consentire la circolazione dei camion bloccati.
Come premessa alle loro richieste, gli operai di Mondo Convenienza dichiarano di non essere più disposti a “orari infiniti e totale mancanza di sicurezza, dovendo portare a mano pesi di qualunque tipo e non a norma negli appartamenti ai piani”.
Le loro rivendicazioni sono semplici e chiare: superamento delle condizioni delle false cooperative in appalto e relativi caporali, che nei magazzini Mondo Convenienza applicano il contratto nazionale pulizia, (Multiservizi) un illegittimo chiaro sopruso, poiché sono lavori e mansioni del settore Logistica.
Al posto di questo contratto rivendicano l’applicazione del CCNL della Logistica che prevede un salario base di circa 1600 euro lordi al mese, contro gli attuali 1180 lordi del CCNL Multiservizi, 420 euro in più al mese, insieme alle condizioni più vantaggiose degli aspetti normativi.
Chiedono la giornata di lavoro realmente di 8 ore, contro le attuali 10-14 ore al giorno, il riconoscimento del lavoro straordinario compreso quello del sabato e il riconoscimento del sindacato all’interno dell’azienda.
Mondo Convenienza, che definisce “collaboratori” i “suoi” operai (circa 3500 con l’artifizio delle finte cooperative), ha risposto picche sui 2 punti nell’incontro del 27 giugno in regione Toscana, con Si Cobas, Cgil e la stessa azienda: no alla richiesta di inserire un marcatempo, per porre un limite allo sfruttamento, cottimo compreso; no alla modifica del meccanismo del riconoscimento delle trasferte. In Mondo Convenienza la trasferta viene pagata se si lavora 22 giorni al mese. Se per esempio uno si ammala e lavora 20 giorni, viene azzerata la trasferta del mese intero, l’operaio perde fino 800 euro di salario. Un altro segno dei tempi dei moderni negrieri.
Mentre il governo Meloni boccia senza appello l’introduzione di un salario minimo legale (tra l’altro di 9 miseri euro lordi l’ora), non di meno dei suoi predecessori, approva che nella Logistica migliaia di operai vengano inquadrati e sottopagati nel contratto Multiservizi, (perdendo 420 euro ogni mese) in balia dei padroni e dei loro caporali delle finte cooperative.
Le Prefetture che rappresentano il governo Meloni sul territorio, invece di intervenire contro le aziende che inquadrano gli operai in CCNL di settori peggio pagati e indagare sulle violenze di picchiatori e caporali, inviano colonne di camionette di polizia, come a Prato, a Campi Bisenzio, a Settimo Torinese, per smantellare con la forza i presidi degli operai in sciopero, che non rivendicano altro, come condizione di base del loro rapporto di lavoro, di essere inquadrati nel CCNL della Logistica, il settore nel quale lavorano.
Saluti Oxervator
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