E ORA? AVANTI CON GLI SCIOPERI FINO IN FONDO. NON ABBIAMO SCHERZATO!
Noi operai non abbiamo rinunciato ad una giornata di lavoro per niente o solo per salvare la faccia ai sindacalisti firmatutto. Le condizioni ambientali e di sicurezza sono pessime, la questione della scala mobile è diventata una barzelletta, ora è il momento di picchiare sul ferro finché è caldo. Diamo una settimana di tempo agli illuminati manager, ai sindacalisti che hanno lasciato che la situazione peggiorasse passando da un tavolo inconcludente ad un altro per mettere a posto queste questioni urgenti.
1 la scala mobile per la mensa
2 pulizia nei reparti e misure di sicurezza
3 non siamo operai a chiamata disponibili per qualunque turnazione
Abbiamo pieno diritto ad affrontare Stellantis in questi termini.
A Tavares 23 milioni e cinquecentomila euro e a noi condizioni di lavoro sempre peggiori e, se non ce la facciamo più, quattro soldi di elemosina come “incentivo” per andarcene.
Gli azionisti quest’anno si mettono in tasca 4 miliardi e settecento milioni di dividendi e decidono di dare a Tavares 23 milioni e cinquecentomila euro.
Quale lavoro hanno svolto per guadagnare tanto? Cosa hanno fatto per prendersi tutti questi soldi?
Gli azionisti completamente niente.
Invece Tavares si prende 23 milioni e mezzo per aver trovato le “giuste strategie” per spremere il più possibile noi operai sulle linee e per aver risparmiato su tutto: mensa, pulizia nei reparti, depurazione dell’aria, climatizzazione dei reparti, servizi essenziali, sicurezza … peggiorando drasticamente le nostre condizioni di lavoro.
E noi operai, che abbiamo prodotto questa montagna di soldi, ci attacchiamo al tram. Se ci va bene, ci spacchiamo la schiena tutti i giorni per quattro soldi di salario. Se va male e le auto non servono, rimaniamo a casa con l’elemosina della cassa integrazione.
Tavares guadagna mille volte in più rispetto ad un operaio.
In questi mesi, i nostri sindacati si sono mobilitati al massimo per richiedere “nuovi piani industriali” per salvare l’occupazione, mentre nello stesso momento hanno firmato accordi per “uscite incentivate”. E che accordi!
Dopo averci spremuti per anni in lavorazioni ripetitive che ci hanno rovinato il corpo e la testa, ci dicono: qui ci sono i soldi per poter sopravvivere al massimo tre anni e tanti auguri.
Non accetti? E allora entrano in azione i dirigenti che cercano costantemente di “convincerti” assegnandoti le lavorazioni più pesanti, marcandoti stretto e, puntualmente, creando le occasioni per colpirti con provvedimenti disciplinari. E’ di questi giorni l’ultimo caso.
Dove sono Fim Uilm Fismic e Ugl? Sono passati pochi giorni dallo sciopero del 30 e già si sono dimenticati del perché l’hanno indetto.
PARTITO OPERAIO