NO A “PASTETTE” SPACCIATE PER AUMENTI SALARIALI

Fare la media tra salari operai, inchiodati da anni, e redditi dei lavoratori autonomi, aumentati grazie alla politica fiscale del governo, per sostenere che i salari crescono. Questo trucchetto di Meloni e soci, ha le gambe corte, ma può essere solo la ripresa delle lotte per il salario a farlo saltare.
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Fare la media tra salari operai, inchiodati da anni, e redditi dei lavoratori autonomi, aumentati grazie alla politica fiscale del governo, per sostenere che i salari crescono. Questo trucchetto di Meloni e soci, ha le gambe corte, ma può essere solo la ripresa delle lotte per il salario a farlo saltare.

 

Caro Operai Contro, Telemeloni e i parlamentari di FdI esultano per il dato OCSE che rileva la crescita – riferita al primo trimestre 2024 – del “reddito reale delle famiglie italiane” del 3,4 per cento, che comunque lascia l’Italia sotto i livelli del 2007.
Si tratta in realtà di una media tra le buste paga dei lavoratori dipendenti e i redditi da lavoro indipendente. In pratica una media tra i salari operai, gli stipendi degli altri lavoratori dipendenti e i redditi dei lavoratori autonomi, compresi i profitti dei padroncini. I lavoratori autonomi sono quelli che su un reddito annuo fino a ottantacinquemila euro, pagano solo il 15% di tasse, grazie alla flat tax di Salvini e Meloni, che ora vogliono estendere fino a duecentomila euro per le aziende che trasferiscono la residenza in Italia (norma attualmente già in vigore fino 100mila euro).
“Siamo sulla strada giusta. Questo risultato è anche frutto delle politiche del governo”, sbotta la Meloni millantando un aumento dei salari per i 4 soldi arrivati in busta paga da gennaio con il taglio dell’Irpef.
Il dato OCSE viene così spacciato dalla Meloni e il codazzo dei suoi parlamentari, come una ripresa dei salari che finalmente avrebbero agganciato il carovita.
Niente di più falso!
Nel primo trimestre 2024, a fronte di un più 3,4 per cento del “reddito reale delle famiglie italiane” (media tra salari operai e redditi del lavoro autonomo) i salari reali sono ben lontani dal recuperare gli aumenti dei prezzi.
Non basta che nel secondo trimestre 2024 come nei due precedenti, nel settore privato la crescita dei salari sia stata più alta dell’inflazione.
Ci vuole ben altro delle briciole arrivate col rinnovo di alcuni contratti di categoria, per alzare e restituire alla media generale dei salari, almeno il potere d’acquisto perso in oltre 30 anni, in cui l’Italia è stata fanalino di coda nella graduatoria OCSE dei salari.
Lo sanno bene le famiglie operaie che pagano il carovita sulla propria pelle. Se questo appassiona poco il governo, segnaliamo alla Meloni che a suo modo anche il giornale di Confindustria è costretto ad ammetterlo: “Nel primo trimestre del 2024, i salari reali erano ancora inferiori del 6,9% rispetto a prima della pandemia”. (Sole 24 ore del 27 luglio 2024).
Anche la ministra del Lavoro Calderone cavalca il più 3,4 per cento di “reddito reale delle famiglie italiane” (media fra salari operai, stipendi lavoratori dipendenti e redditi del lavoro autonomo) per presentarla come il risultato del “passaggio dalla logica del sussidio a quella dell’accompagnamento al lavoro e la promozione della contrattazione collettiva”.
Come si vede la Calderone va oltre la Meloni stessa, per dirci che i salari sarebbero finalmente aumentati, dopo che il governo ha costretto a lavorare con salari da fame e chissà in quali condizioni la stragrande maggioranza dei percettori del Reddito di cittadinanza, rimasti senza sussidio; e dopo aver “promosso la contrattazione collettiva”, frase quest’ultima che non ha alcun significato perché la contrattazione collettiva esisteva già. A ben guardare è tutta la frase della Calderone che non ha alcun senso, se non quello di difendere a spada tratta le scelte antioperaie e antipopolari del governo nel quale è ministra.
Presa in sé quella della Calderone è un’altra delle sue acrobazie autopromozionali, dopo l’ultima in ordine di tempo con il salto mortale in cui concludeva che, gli infortuni e le morti operaie sul lavoro sarebbero diminuite, quando tutti sanno che purtroppo è vero il contrario.
Denunciamo le narrazioni false dei governanti!
Smascheriamo “pastette” tra salari e profitti, spacciati per aumenti salariali!
Solo con scioperi e lotte vere si pongono le basi per contrastare lo sfruttamento operaio, per aumenti di salario e per obiettivi che pongono gli operai.
Saluti Oxervator.

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