Se Landini, il capo riformista del più grande sindacato in Italia, parla della necessità di una rivolta sociale, la situazione per gli operai e i poveri è veramente insopportabile. Il sospetto è che sia una solita sparata demagogica, ma può anche succedere che venga preso in parola e lo sciopero del 29 si usi come prova generale.
Caro Operai Contro, a furia di spararle grosse anche sulla legge di Bilancio 2025 o finanziaria, ostentata (per fare alcuni esempi) dal governo come tutela del potere d’acquisto di salari, pensioni, potenziamento della Sanità mai visto prima, la Meloni e i suoi fiancheggiatori, sembrano essere riusciti a smuovere una parte del movimento sindacale che, ritenendo la misura colma, si è deciso a dichiarare uno sciopero generale, senza fretta beninteso.
La finanziaria, per come è stata pensata, è solo l’ultima in ordine di tempo delle “bravate” legislative del governo. La prassi vuole un “tavolo” per tentare di convincere il governo a cambiarla, almeno in parte, senza ricorrere a mobilitazioni, prima della sua approvazione in via definitiva entro la fine dell’anno.
Fatto sta che Cgil e Uil hanno indetto per il 29 novembre uno sciopero di 8 ore, “per cambiare la manovra di bilancio”, tutta dalla parte di padroni, banchieri, ricchi, e straricchi, colpendo con ulteriori sacrifici e rinunce, operai e strati sociali bassi sempre più in difficoltà.
Mentre la Cisl (iscritti a maggioranza impiegatizia) sembra aver sottoscritto con il governo Meloni, un patto di non belligeranza: accordi separati, niente scioperi, men che meno generali; la Cgil (iscritti a maggioranza operaia) con Landini dice: “è arrivato il momento di una vera e propria rivolta sociale, avanti così non si può andare”
Fra le due posizioni di questi due sindacati, gli operai (aderenti o meno a questi o altri sindacati) faranno le proprie valutazioni, traendone le conclusioni sul da farsi, su tempi e modi del procedere, considerando anche in proposito, i partiti in Parlamento con la loro “opposizione” dispersiva , senza obiettivi ed alla fine accomodante.
I partiti di governo spacciano per oro gli orpelli della loro politica. I partiti della “opposizione “ sembra non preoccupino tanto il governo. Mentre si moltiplicano le conseguenze di una crisi industriale prodotta dallo stesso processo di accumulazione dei profitti che da una parte vede sul piano inclinato dei licenziamenti, migliaia di operai di aziende piccole, medie, grandi. Dall’altro lato nella catena dei subappalti e del lavoro “usa e getta”, crescono senza freni sfruttamento selvaggio, infortuni e morti sul lavoro. In una spirale di generale peggioramento.
– Il carrello della spesa sale ancora. A ottobre raddoppia da più 1% a più 2,2%, con i salari ai livelli più bassi.
– Nonostante i forti aumenti già subiti dal costo delle bollette della luce, Arera dal 1° ottobre 2024 ha aumentato le tariffe dell’8,8% (ex mercato tutelato) e del 15% del mercato libero. Mentre a settembre il gas è aumentato del 6%.
– Taglio alla sanità di 19 miliardi di euro da oggi al 2030.
– Se vogliamo rimanere alla superficie del finanziamento della macchina statale, che per noi è sempre pagato dallo sfruttamento operaio, “meno tasse” dice il governo. Certo, per gli evasori totali, per gli evasori agevolati da 20 condoni, per padroni e padroncini fruitori della Flax tax, che a parità d’imponibile hanno una trattenuta del 15%, a fronte del 38% di operai e lavoratori dipendenti. Il governo dopo aver legittimato gli evasori, padroni piccoli e grandi, artigiani e bottegai, come vittime del “pizzo di Stato”, pensava di chiedere loro la carità con il “concordato preventivo”, al quale hanno finora risposto: Cucù, cucù, cucù.
– Chi campa di salario o pensione, nel 2024 pagherà oltre 17 miliardi di Irpef in più, a causa del drenaggio fiscale. Praticamente finanzia di tasca propria anche il tanto sbandierato taglio del cuneo fiscale. La stragrande maggioranza di operai e lavoratori dipendenti, non avrà alcun beneficio, ma più trattenute su busta paga e pensione.
– 12 miliardi di euro verranno tagliati, fra ministeri, regioni, province, città metropolitane e comuni. Naturalmente non toccheranno gli stipendi dei dirigenti della burocrazia, si avranno solo disastrose conseguenze sui servizi pubblici, edilizia per la casa, welfare locale. Il governo affronta i problemi legati al caro-affitti, al caro-casa e al carovita con puerili misure tipo, “assegno di inclusione” o “carta dedicata a te” prepagata e assegno “caro bebè” una sola volta per i nascituri .
– Mentre i poveri assoluti nel 2024 raggiungono i 5,7 milioni, le spese militari avranno un forte incremento, grazie al nuovo patto di stabilità, firmato dal governo Meloni a nome degli industriali italiani e loro amici per farsi dare i soldi dall’Europa. La spesa bellica arriverà nel 2027 al 1,61% del Pil, L’imperialismo italiano si sta attrezzando per avere la sua parte nel bottino internazionale.
– Alle banche, e alle attività che negli ultimi anni hanno realizzato profitti e superprofitti, non viene chiesto un euro in più di tasse. Il governo chiede alle banche un prestito di 1,7 miliardi di euro nei prossimi 2 anni, impegnandosi a restituirli, non è ancora chiaro se, e con quale tasso d’interesse.
Non bastano certo scioperi di routine per opporsi alle misure del governo. Gli operai ne prendano atto e si muovano collettivamente, per arrivare a iniziative che vadano oltre l’effetto “sasso nello stagno”.
Ovunque sia possibile occorre mobilitarsi, superare le solite processioni farsa, scioperi scontati, senza aspettare il 29 novembre e/o date canoniche, ma rendendo queste scadenze momenti di lotta vera, blocchi veri di produzione e vera presenza per strada. Contro le feroci misure di un governo che colpiscono la quotidianità di milioni di operai e assimilati.
Saluti Oxervator.
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