Giornale Archive

  • Redazione di Operai Contro, tra bicchierate e mazzette la trattativa prosegue. E’ una trattativa da palcoscenico. I sindacati fingono di trattare sul premio di risultato dei 10 mila operai che forse saranno assunti dal nuovo padrone. Ormai i sindacalisti della mazzetta hanno accettato i 5 mila licenziamenti Ormai ministro dei padroni e sindacato dei padroni hanno accettato per gli opertai che saranno assunti, che si tratterà di un nuovo contratto e l’anzianità non conterà niente. Gli operai dell’ILVA, da tempo, sanno che il vero premio di risultato dell’ILVA è la morte Si avvicina il 25 aprile. Perchè non deve […] 0

    ILVA: LA TRATTATIVA TRA PADRONE, MINISTRO DEI PADRONI, SINDACATI DEI PADRONI

    Redazione di Operai Contro, tra bicchierate e mazzette la trattativa prosegue. E’ una trattativa da palcoscenico. I sindacati fingono di trattare sul premio di risultato dei 10 mila operai che forse saranno assunti dal nuovo padrone. Ormai i sindacalisti della mazzetta hanno accettato i 5 mila licenziamenti Ormai ministro dei padroni e sindacato dei padroni hanno accettato per gli opertai che saranno assunti, che si tratterà di un nuovo contratto e l’anzianità non conterà niente. Gli operai dell’ILVA, da tempo, sanno che il vero premio di risultato dell’ILVA è la morte Si avvicina il 25 aprile. Perchè non deve […]

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  • Da Senza tregua di Giovanni pesce Negli anni prima della guerra lavorare alla Caproni, in tuta bianca, significava sfuggire all’Etiopia e dal 1937 in poi alla Spagna quando, invece di sbarcare a Massaua gli emigranti scendevano a terra a Tangeri, prima di ripartire per il fronte iberico. Lavorare alla Caproni significava sicurezza di un lavoro: idrovolanti, bimotori, aerei da primato, una produzione moderna, un clima artigianale. La Caproni era simbolo di prestigio, nonostante un declino che nessuno immaginava imminente. Lavorare alla Caproni, come in altri stabilimenti del tempo definiti “di interesse nazionale” permetteva all’operaio di sfuggire alla incerta sorte […] 0

    APRILE 1945: L’INGEGNERE DELLA CAPRONI VIENE GIUSTIZIATO

    Da Senza tregua di Giovanni pesce Negli anni prima della guerra lavorare alla Caproni, in tuta bianca, significava sfuggire all’Etiopia e dal 1937 in poi alla Spagna quando, invece di sbarcare a Massaua gli emigranti scendevano a terra a Tangeri, prima di ripartire per il fronte iberico. Lavorare alla Caproni significava sicurezza di un lavoro: idrovolanti, bimotori, aerei da primato, una produzione moderna, un clima artigianale. La Caproni era simbolo di prestigio, nonostante un declino che nessuno immaginava imminente. Lavorare alla Caproni, come in altri stabilimenti del tempo definiti “di interesse nazionale” permetteva all’operaio di sfuggire alla incerta sorte […]

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  • Caro Operai Contro, ancora un altro tavolo a Roma per gli operai Alcoa. Il nuovo padrone non vuole dire quando riparte la produzione e quindi i salari. Gli ammortizzatori sociali finiscono a luglio. Quanti sono in Italia gli operai in queste condizioni? E quanti ci son passati ed ora si trovano ancora peggio? La soluzione del nuovo padrone è solo un ripiego temporale, la vera soluzione sta nel superamento del padrone e del suo sistema sociale. Se tra gli operai e i lettori di Operai Contro si allargasse la consapevole riflessione della necessità di collegarsi per il partito, sarebbe […] 0

    Alcoa, è arrivato il padrone non il salario

    Caro Operai Contro, ancora un altro tavolo a Roma per gli operai Alcoa. Il nuovo padrone non vuole dire quando riparte la produzione e quindi i salari. Gli ammortizzatori sociali finiscono a luglio. Quanti sono in Italia gli operai in queste condizioni? E quanti ci son passati ed ora si trovano ancora peggio? La soluzione del nuovo padrone è solo un ripiego temporale, la vera soluzione sta nel superamento del padrone e del suo sistema sociale. Se tra gli operai e i lettori di Operai Contro si allargasse la consapevole riflessione della necessità di collegarsi per il partito, sarebbe […]

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  • Pubblichiamo la cronistoria degli scioperi a Torino. Altri possono inviarci la cronistoria degli scioperi a Milano, Genova, ecc   L’8 marzo del 1943 scioperarono a Torino sette stabilimenti. Si trattava del reparto tubi delle Ferriere Piemontesi, della Fiat Ricambi, della Tubi Metallici, dei reparti meccanico, serbatoi, verniciatura e montaggio della Fiat Aeronautica ,della Zenith, della Guinzio e Rossi e della Fispa. Tra il 9 e il 10 marzo entrarono in sciopero i seguenti stabilimenti: Società Nazionale delle Officine Savigliano, Pimet, Ambra, Conceria Fiorio, Fast Rivoli e reparto laminatoi delle Ferriere Piemontesi, Frig, Cir (Concerie Italiane Riunite), Borgognan e Capamianto. […] 0

    Scioperi del 1943 e 1944 a Torino

    Pubblichiamo la cronistoria degli scioperi a Torino. Altri possono inviarci la cronistoria degli scioperi a Milano, Genova, ecc   L’8 marzo del 1943 scioperarono a Torino sette stabilimenti. Si trattava del reparto tubi delle Ferriere Piemontesi, della Fiat Ricambi, della Tubi Metallici, dei reparti meccanico, serbatoi, verniciatura e montaggio della Fiat Aeronautica ,della Zenith, della Guinzio e Rossi e della Fispa. Tra il 9 e il 10 marzo entrarono in sciopero i seguenti stabilimenti: Società Nazionale delle Officine Savigliano, Pimet, Ambra, Conceria Fiorio, Fast Rivoli e reparto laminatoi delle Ferriere Piemontesi, Frig, Cir (Concerie Italiane Riunite), Borgognan e Capamianto. […]

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  • 5 Marzo 1943- sciopero insurrezionale nelle fabbriche di Gabriele Polo Il 5 marzo 1943 la sirena della fabbrica, che suonava regolarmente ogni mattina alle dieci, rimase silenziosa: il segnale che doveva far partire il primo sciopero dopo diciotto anni di niente era stato disinnescato dalla direzione. Qualcuno aveva avvertito la Fiat. All’officina 19 di Mirafiori, Leo Lanfranco – manutentore specializzato, reduce dal confino e assunto nonostante il suo curriculum di comunista perché «sapeva dominare il ferro» – decise di muoversi lo stesso, lasciò la macchina, fece un gesto con le mani e tutta l’officina si fermò. Il piccolo corteo […] 0

    MARZO 1943: LA RIVOLTA OPERAIA

    5 Marzo 1943- sciopero insurrezionale nelle fabbriche di Gabriele Polo Il 5 marzo 1943 la sirena della fabbrica, che suonava regolarmente ogni mattina alle dieci, rimase silenziosa: il segnale che doveva far partire il primo sciopero dopo diciotto anni di niente era stato disinnescato dalla direzione. Qualcuno aveva avvertito la Fiat. All’officina 19 di Mirafiori, Leo Lanfranco – manutentore specializzato, reduce dal confino e assunto nonostante il suo curriculum di comunista perché «sapeva dominare il ferro» – decise di muoversi lo stesso, lasciò la macchina, fece un gesto con le mani e tutta l’officina si fermò. Il piccolo corteo […]

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  • Redazione di Operai Contro, i sindacati sono sempre al servizio di Natuzzi. Hanno concesso, CIG, contratti di solidarietà, licenziamenti e ruiduzioni di salario. I politici hanno regalato a Natuzzi milioni. Politici e sindacalisti erano convinti che svenduti gli operai al padrone, Natuzzi avrebbe continuato a sfruttare tranquillamente gli operai senza ulteriori licenziamenti Invece si sbagliavano Antonio Cavallera, direttore operativo del gruppo di Santeramo in Colle, ha annunciato 1.000 esuberi al termine del contratto di solidarietà, in scadenza a fine 2018. Questo è il ” futuro sereno” che i sindacalisti venduti hanno assicurato agli operai Ora i venduti vogliono il […] 0

    Natuzzi: annunciati 1.000 esuberi

    Redazione di Operai Contro, i sindacati sono sempre al servizio di Natuzzi. Hanno concesso, CIG, contratti di solidarietà, licenziamenti e ruiduzioni di salario. I politici hanno regalato a Natuzzi milioni. Politici e sindacalisti erano convinti che svenduti gli operai al padrone, Natuzzi avrebbe continuato a sfruttare tranquillamente gli operai senza ulteriori licenziamenti Invece si sbagliavano Antonio Cavallera, direttore operativo del gruppo di Santeramo in Colle, ha annunciato 1.000 esuberi al termine del contratto di solidarietà, in scadenza a fine 2018. Questo è il ” futuro sereno” che i sindacalisti venduti hanno assicurato agli operai Ora i venduti vogliono il […]

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  • In Molise amentano gli astensionisti Ora inizierà il solito balletto delle percentuali. Saranno calcolate sui votanti. M5S, Lega Salvini. Pd, Forza Italia verranno assegnate percentuali che non dicono niente. Il 4 Marzo sui 46 Milioni di aventi diritto al voto, gli astenuti sono stati il 30% cioè circa 17 milioni. Gli astenuti, coloro che non accettano la democrazia dei padroni. Le percentuali assegnate ai vari partiti sono state calcolate sui votanti 29 milioni su 46 milioni di aventi diritto. Astenuti 17 milioni M5S 8,64 milioni Pd 5,51 milioni Lega 4,93 milioni Forza Italia 4 milioni E’ chiaro che i […] 0

    ELEZIONI AMMINISTRATIVE IN MOLISE

    In Molise amentano gli astensionisti Ora inizierà il solito balletto delle percentuali. Saranno calcolate sui votanti. M5S, Lega Salvini. Pd, Forza Italia verranno assegnate percentuali che non dicono niente. Il 4 Marzo sui 46 Milioni di aventi diritto al voto, gli astenuti sono stati il 30% cioè circa 17 milioni. Gli astenuti, coloro che non accettano la democrazia dei padroni. Le percentuali assegnate ai vari partiti sono state calcolate sui votanti 29 milioni su 46 milioni di aventi diritto. Astenuti 17 milioni M5S 8,64 milioni Pd 5,51 milioni Lega 4,93 milioni Forza Italia 4 milioni E’ chiaro che i […]

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  • Caro Operai Contro, il sindaco e gli amministratori di Busto Arsizio (Va), hanno perso la lingua, dopo che la magistratura ha messo sotto sequestro la scuola per il crollo del soffitto. Poteva essere una tragedia. Queste sono quisquilie rispetto alla scuola com’era prima di Renzi e che lo stesso Renzi ha rilanciato facendola diventare “la buona scuola”. Va ricordato anche che a Busto Arsizio non c’è stato nessun terremoto. Forse di moto sotterraneo ci sono state le mazzette che hanno avuto la meglio sul cemento. Mentre dove c’è il terremoto, le mazzette potrebbero contare più dei criteri antisismici nelle […] 0

    Busto Arsizio: sindaco e amministratori chiusi nel silenzio più assoluto

    Caro Operai Contro, il sindaco e gli amministratori di Busto Arsizio (Va), hanno perso la lingua, dopo che la magistratura ha messo sotto sequestro la scuola per il crollo del soffitto. Poteva essere una tragedia. Queste sono quisquilie rispetto alla scuola com’era prima di Renzi e che lo stesso Renzi ha rilanciato facendola diventare “la buona scuola”. Va ricordato anche che a Busto Arsizio non c’è stato nessun terremoto. Forse di moto sotterraneo ci sono state le mazzette che hanno avuto la meglio sul cemento. Mentre dove c’è il terremoto, le mazzette potrebbero contare più dei criteri antisismici nelle […]

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  • Quando avevo sette anni mio padre mi portava a vedere il Teatro dei pupi. Mio padre mi spiegava che dietro i pupi c’era il puparo che li muoveva e gli dava voce. In Italia il capitalismo è in crisi. I padroni sono i pupari, ma non riescono più a stabilire il pupo che vince. La lega di Salvini o o il M5S di Di Maio. Due partiti che sono cresciuti con la critica ai vecchi partiti parassiti dei padroni. La lega di Salvini e il M5S sono cresciuti, ma restano incapaci di dare un governo ai padroni. Un pregiudicato, […] 0

    TEATRINO DEI PUPI

    Quando avevo sette anni mio padre mi portava a vedere il Teatro dei pupi. Mio padre mi spiegava che dietro i pupi c’era il puparo che li muoveva e gli dava voce. In Italia il capitalismo è in crisi. I padroni sono i pupari, ma non riescono più a stabilire il pupo che vince. La lega di Salvini o o il M5S di Di Maio. Due partiti che sono cresciuti con la critica ai vecchi partiti parassiti dei padroni. La lega di Salvini e il M5S sono cresciuti, ma restano incapaci di dare un governo ai padroni. Un pregiudicato, […]

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  • Redazione di Operai Contro, altri quattro palestinesi sono stati assassinati dai soldati di Israele e 600 feriti nella quarta giornata di protestre. Sono 36 i Palestinesi assassinati e migliaia i feriti dal 30 marzo.  i palestinesi hanno indetto una grande protesta con la quale chiedono che i discendenti dei rifugiati che hanno perso le loro case nel 1948 possano ritornare alle proprietà della loro famiglia nei territori che attualmente appartengono a Israele. Gli assassinei e i feriti avvengono nel silenzio assoluto delle democratiche autorità del mondo occidentale I palestinesi dal 1948 vengono trattati come gatti chiusi in un sacco […] 0

    GAZA: QUARTO VENERDI’ DI PROTESTE

    Redazione di Operai Contro, altri quattro palestinesi sono stati assassinati dai soldati di Israele e 600 feriti nella quarta giornata di protestre. Sono 36 i Palestinesi assassinati e migliaia i feriti dal 30 marzo.  i palestinesi hanno indetto una grande protesta con la quale chiedono che i discendenti dei rifugiati che hanno perso le loro case nel 1948 possano ritornare alle proprietà della loro famiglia nei territori che attualmente appartengono a Israele. Gli assassinei e i feriti avvengono nel silenzio assoluto delle democratiche autorità del mondo occidentale I palestinesi dal 1948 vengono trattati come gatti chiusi in un sacco […]

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