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  • Per non dimenticare rimanendo fedeli ai principi degli operai. 0

    IL RICORDO DEL SACRIFICIO DEGLI OPERAI DELLA INNOCENTI

    Per non dimenticare rimanendo fedeli ai principi degli operai.

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  • Governo e sindacati, dopo il fallimento dell’avventura ArcelorMittal, puntano ad affidare l’impianto siderurgico a un gruppo industriale che lo rimetta in moto. Ma sanno anche che non sarà indolore per gli operai. Perciò stanno studiando come fargliela ingoiare 0

    EX ILVA, LAVORI IN CORSO CONTRO GLI OPERAI

    Governo e sindacati, dopo il fallimento dell’avventura ArcelorMittal, puntano ad affidare l’impianto siderurgico a un gruppo industriale che lo rimetta in moto. Ma sanno anche che non sarà indolore per gli operai. Perciò stanno studiando come fargliela ingoiare

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  • E’ morto Dario, Dario Comotti, oggi 21 aprile. Un brutto male se l’è preso. Sessantacinque anni. Operaio tornitore alla INNSE per più di quaranta.
Non si può concentrare in una pagina quello che è stato, chiunque lo abbia conosciuto ha sicuramente da ricordare qualche gesto, qualche azione, qualche parola che non può essere dimenticata, ci è rimasta impressa nella memoria.
Perché? Semplicemente perché dichiarò guerra al padrone fin da giovane e la condusse per tutta la vita, semplicemente perché era un operaio predisposto all’assalto al cielo ed ogni sua azione doveva manifestarsi alla luce del sole, senza timore, senza ripensamenti. Semplicemente perché aveva un cuore grande. 0

    IN MEMORIA DI DARIO

    E’ morto Dario, Dario Comotti, oggi 21 aprile. Un brutto male se l’è preso. Sessantacinque anni. Operaio tornitore alla INNSE per più di quaranta. Non si può concentrare in una pagina quello che è stato, chiunque lo abbia conosciuto ha sicuramente da ricordare qualche gesto, qualche azione, qualche parola che non può essere dimenticata, ci è rimasta impressa nella memoria. Perché? Semplicemente perché dichiarò guerra al padrone fin da giovane e la condusse per tutta la vita, semplicemente perché era un operaio predisposto all’assalto al cielo ed ogni sua azione doveva manifestarsi alla luce del sole, senza timore, senza ripensamenti. Semplicemente perché aveva un cuore grande.

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  • E’ un vizio consolidato dare un giudizio sulle forze in campo come gruppi nazionali omogenei: così ci sono gli israeliani, gli uomini di Hamas, gli arabi sunniti e sciiti ma pochi o nessuno indaga sulle condizioni degli operai di queste terre eppure la loro sollevazione collettiva contro il governo israeliano sarebbe l’unica possibilità reale di fermare il genocidio di Gaza. 0

    OPERAI IN ISRAELE GAZA E CISGIORDANIA

    E’ un vizio consolidato dare un giudizio sulle forze in campo come gruppi nazionali omogenei: così ci sono gli israeliani, gli uomini di Hamas, gli arabi sunniti e sciiti ma pochi o nessuno indaga sulle condizioni degli operai di queste terre eppure la loro sollevazione collettiva contro il governo israeliano sarebbe l’unica possibilità reale di fermare il genocidio di Gaza.

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  • E’ passato sotto silenzio, nessuno ne parla più eppure solo una settimana fa la guardia costiera libica ha sparato raffiche di mitra contro naufraghi e soccorritori. Un atto di guerra che si inserisce a pieno titolo nella politica del governo della Meloni sull’emigrazione. 0

    IL PIANO MATTEI PER L’AFRICA: SPARARE SUI MIGRANTI

    E’ passato sotto silenzio, nessuno ne parla più eppure solo una settimana fa la guardia costiera libica ha sparato raffiche di mitra contro naufraghi e soccorritori. Un atto di guerra che si inserisce a pieno titolo nella politica del governo della Meloni sull’emigrazione.

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  • E’ già stato detto “basta morti sul lavoro?”, oppure “non è possibile andare a lavorare senza la certezza di tornare a casa?”, oppure “non si può morire di lavoro?”. Certo che è stato detto. Milioni di volte. E chissà quante volte ancora saremo costretti a dirlo. E mentre lo diciamo, gli operai continuano a morire sul lavoro. 0

    E’ GIA STATO DETTO!

    E’ già stato detto “basta morti sul lavoro?”, oppure “non è possibile andare a lavorare senza la certezza di tornare a casa?”, oppure “non si può morire di lavoro?”. Certo che è stato detto. Milioni di volte. E chissà quante volte ancora saremo costretti a dirlo. E mentre lo diciamo, gli operai continuano a morire sul lavoro.

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  • Mettere gli operai in condizione di licenziarsi, usare partiti e sindacalisti compromessi per chiedere al governo di continuare a sborsare soldi in modo da garantire agli azionisti guadagni da capogiro. 0

    STELLANTIS, IL PIANO DIABOLICO

    Mettere gli operai in condizione di licenziarsi, usare partiti e sindacalisti compromessi per chiedere al governo di continuare a sborsare soldi in modo da garantire agli azionisti guadagni da capogiro.

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  • Da Brandizzo alla Esselunga alla Centrale la corsa al massimo profitto prende la forma di appalto a cascata per contenere i costi e il sostenitore di questa tendenza ha un nome: si chiama Salvini, che in questi giorni è sparito. Per uscire dalla genericità della denuncia ad un certo punto bisogna concentrare le forze per far cadere qualche testa. Dai manager ai ministri. 0

    STRAGI DA SUBAPPALTI A CASCATA

    Da Brandizzo alla Esselunga alla Centrale la corsa al massimo profitto prende la forma di appalto a cascata per contenere i costi e il sostenitore di questa tendenza ha un nome: si chiama Salvini, che in questi giorni è sparito. Per uscire dalla genericità della denuncia ad un certo punto bisogna concentrare le forze per far cadere qualche testa. Dai manager ai ministri.

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  • A chi vogliono prendere in giro, tutti giurano di difendere l’occupazione, in realtà Stellantis paga gli operai per licenziarsi e i sindacalisti firmano accordi sugli incentivi mentre quelli in disaccordo fanno solo parole. E se gli operai spinti ad accettarli si unissero ed aprissero una trattativa per   farli aumentare chi potrebbe avere qualcosa da dire? 0

    STELLANTIS: A PROPOSITO DEGLI INCENTIVI PER LICENZIARSI

    A chi vogliono prendere in giro, tutti giurano di difendere l’occupazione, in realtà Stellantis paga gli operai per licenziarsi e i sindacalisti firmano accordi sugli incentivi mentre quelli in disaccordo fanno solo parole. E se gli operai spinti ad accettarli si unissero ed aprissero una trattativa per farli aumentare chi potrebbe avere qualcosa da dire?

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  • Il fatto ha sollevato in tutto il mondo un’ondata di indignazione che però non ha modificato di una virgola l’azione militare del governo israeliano contro i palestinesi. Si conferma che il buon cuore, le buone parole, le carte dei diritti internazionali in questi casi servono a niente. Si conferma ancora che l’unica possibilità di fermare i governi imperialisti, le aggressioni di cui sono capaci, passa attraverso il loro rovesciamento “in patria” e nella capacità armata dei popoli oppressi di resistere e batterli militarmente. Non solo sostegno pieno ai palestinesi, ma sostegno ad ogni protesta in Israele contro il governo di Netanyahu augurandoci che dalle manifestazioni contenute si passi a qualcosa di più consistente e radicale. E’ più facile chiedere cibo per i “poveri palestinesi”, molto più complicato sostenere che hanno bisogno di organizzarsi per la resistenza all’esercito invasore, con ogni mezzo a Gaza e in Cisgiordania, per fermare la colonizzazione forzata, per non dare libertà di azione a chi vuol cancellare un popolo semplicemente sterminandolo. 0

    ALTRO CHE CESSARE IL FUOCO. NETANYAHU SPARA SUGLI AIUTI UMANITARI

    Il fatto ha sollevato in tutto il mondo un’ondata di indignazione che però non ha modificato di una virgola l’azione militare del governo israeliano contro i palestinesi. Si conferma che il buon cuore, le buone parole, le carte dei diritti internazionali in questi casi servono a niente. Si conferma ancora che l’unica possibilità di fermare i governi imperialisti, le aggressioni di cui sono capaci, passa attraverso il loro rovesciamento “in patria” e nella capacità armata dei popoli oppressi di resistere e batterli militarmente. Non solo sostegno pieno ai palestinesi, ma sostegno ad ogni protesta in Israele contro il governo di Netanyahu augurandoci che dalle manifestazioni contenute si passi a qualcosa di più consistente e radicale. E’ più facile chiedere cibo per i “poveri palestinesi”, molto più complicato sostenere che hanno bisogno di organizzarsi per la resistenza all’esercito invasore, con ogni mezzo a Gaza e in Cisgiordania, per fermare la colonizzazione forzata, per non dare libertà di azione a chi vuol cancellare un popolo semplicemente sterminandolo.

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